Le prestazioni dell’acquedotto sono adeguate?
“Mah ingegnere, l’acquedotto ce la farà?” Alzi la mano chi non si è mai sentito porre questa domanda da un cliente, dal progettista edile o da altro collega. Il “problema” si ripresenta ogni qual volta in un progetto di prevenzione incendi si preveda la realizzazione di una rete idrica antincendio ad idranti/naspi.
In questi casi normalmente la prima cosa cui si pensa al fine di garantire la necessaria alimentazione è di collegarsi al pubblico acquedotto: in effetti è molto spesso la soluzione più economica (quasi sempre, sia nel breve sia nel lungo periodo) e più affidabile (dipende, ma in prima battuta direi di sì).
Le problematiche principali da affrontare e risolvere in questo caso sono principalmente due: avere conferma della disponibilità e affidabilità come primo punto, delle prestazioni come secondo punto.
Circa il primo punto la UNI 10779, nella sua ultima versione del 2014, riferendosi al concetto di continuità, richiama nell’appendice A la possibilità di riferirsi a dati statistici che attestino indisponibilità entro le 60 ore/anno (almeno per le aree di livello 1 e 2). Il riferimento principe per fornire questo tipo di risposta non può che essere l’ente gestore dell’acquedotto, il quale non deve fornire nessun tipo di rassicurazione oltre al puro dato statistico riferito alle proprie reti (il più contestualizzato possibile all’area di nostro interesse). E se l’ente gestore fosse latitante e/o comunque restio? Il D.M 20/12/2012 lascia sempre la possibilità ad un professionista antincendio di procedere a verificare, accertare e certificare le prestazioni della rete: “Le attestazioni relative alla continuità dell’alimentazione idrica e/o elettrica sono rilasciate dagli Enti erogatori o da professionista antincendio”. Va da sé che per un professionista questo tipo di certificazione è alquanto problematica e in generale poco fattibile: per avere dati statisticamente significativi noi professionisti saremmo costretti a monitorare la rete e ad effettuare verifiche in vari periodi dell’anno, del mese, della settimana e del giorno. Per quanto tempo sta alla valutazione del singolo professionista in funzione di molti parametri: se non ci fossero scostamenti significativi anche una verifica ripetuta della durata di pochi mesi potrebbe essere sufficiente, sempre comunque con rilevazioni effettuate in stagioni differenti.
Il secondo punto di accettazione, ossia la verifica delle prestazioni dell’acquedotto, è invece di esclusiva competenza del progettista dell’impianto antincendio ovvero, in subordine, del professionista antincendio. Non possono esserci dubbi al riguardo: il progettista dell’impianto antincendio deve basarsi su un dato di partenza affidabile e validato (UNI EN 12845, §4.4.4.3). Per poter disporre di un dato così importante è necessario attuare una serie di verifiche di tipo strumentale “parenti” delle verifiche necessarie per verificare la continuità di servizio della rete stessa. Si tratta di costruire la curva dell’acquedotto, in quel dato punto della rete. Per far ciò potrebbe non essere sufficiente una misurazione sola delle caratteristiche di portata e pressione: saranno normalmente necessarie più misurazioni, eventualmente effettuate in tempi diversi al fine di disporre di un dato che abbia un minimo valore statistico. Il lasso di tempo su cui effettuare le verifiche è generalmente molto più limitato del lasso di tempo necessario per determinare la continuità: in certi casi, a giudizio come sempre di chi effettua la rilevazione e/o utilizza il dato, una singola misura, o gruppo di misure, potrebbe essere sufficiente. Normalmente infatti se i dati di portata e pressione non variano in modo significativo tra una misurazione e la successiva, sono sufficienti poche misure per disporre di un dato sufficientemente affidabile. La cosa importante è fare le misure “giuste” per il tipo di impianto che dovrò alimentare, variando la portata erogata al fine di ricostruire in modo significativo quella che sarà la reale portata erogata dall’impianto. La UNI EN 12845 richiede di conoscere almeno tre punti: va da sé che se devo costruire una curva un punto non è sufficiente e, con due punti, al massimo costruisco una retta.
Noti questi due valori (affidabilità e curva dell’acquedotto) siamo in grado di stabilire se l’alimentazione idrica fornita dall’acquedotto garantisce prestazioni adeguate al servizio richiesto.
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